«Vi chiedo un attimo di pazienza» si era giustificato il Garante Beppe Grillo, aggiungendo di voler aspettare che SuperMario delineasse ufficialmente il proprio programma. Visto che però, nel frattempo, i dissidenti annunciavano l’iniziativa online “V Day, No governo Draghi”, la dilazione sapeva molto di panico da spaccatura. Come d’altronde l’assurdo veto sulla Lega e la farneticazione su un fantomatico “Super-Ministero per la Transizione Ecologica” suonavano come armi di distrazione di massa.
Il problema è che la pandemia e l’economia hanno tempi diversi rispetto a quelli del MoVimento. Che pure l’ex Governatore della Bce parrebbe ritenere indispensabile anche se, da un punto di vista strettamente numerico, per l’eventuale maggioranza sarebbe pleonastico.
Con tutto ciò, sembra che l’economista romano abbia confidato a Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, che «purtroppo siamo in ritardo con la tabella di marcia». Lasciando trasparire una preoccupazione palpabile e piuttosto comprensibile.
Il destino del nascente esecutivo, infatti, è scritto nelle (Cinque) Stelle. Non vorremmo essere nei panni – o nelle squame – di Draghi.
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