“Un corpo martoriato con lesioni multiple. È un omicidio avvenuto in un quadro di maltrattamenti pregressi”. Lo ha dichiarato questa mattina il procuratore capo di Novara Marilinda Mineccia in merito agli esiti dell’autopsia sul corpo di Leonardo, il bambino di venti mesi morto giovedì scorso all’ospedale Maggiore di Novara. Ieri notte è stato disposto il fermo in carcere per il compagno della madre e in una struttura protetta per la donna, in quanto è incinta. L’accusa nei confronti di entrambi è di omicidio volontario pluriaggravato.
Secondo i risultati dell’autopsia a provocare la morte di Leonardo sarebbe stato un violento colpo all’addome e non, come avrebbero raccontato in un primo momento la madre e il compagno ai soccorritori, una caduta. “Siamo profondamente sconvolti da quanto abbiamo visto”, ha detto il procuratore.
Giovedì, dopo la morte del bambino, la mamma e il compagno sono stati interrogati in questura tutto il pomeriggio. Gli inquirenti hanno immediatamente acquisito le cartelle cliniche e sono intervenuti anche al pronto soccorso dove il compagno della mamma avrebbe dato in escandescenza spaccando la porta del triage e insultando il personale sanitario.
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