La Roma si è aggiudicata la prima edizione della Conference League, sconfiggendo per 1-0 gli olandesi del Feyenoord nella finalissima di Tirana. La Maggica ha così spezzato un digiuno lunghissimo non solo per il club stesso (soprattutto in campo internazionale), ma per l’intero movimento calcistico italiano. Il quale, come nella circostanza precedente, è ancora una volta ai piedi (è il caso di dirlo) dell’allenatore portoghese José Mourinho.
I numeri sulla ruota di Tirana
12, 14, 61. Sono i numeri usciti sulla ruota di Tirana, sede dell’ultimo atto dell’edizione inaugurale della Conference League.
12, come gli anni volati via dall’ultima volta in cui un team del Belpaese aveva ottenuto un trofeo internazionale. In quell’occasione si trattava del Mondiale per Club conquistato dall’Inter – sempre nel segno di Mou. Che, pur non essendo più a quel punto sulla panchina dei nerazzurri, pochi mesi prima li aveva condotti al trionfo in Champions League.
14, come gli anni passati dall’ultimo alloro dell’AS Roma. Si era nel 2008, sempre di maggio, e la formazione allora guidata da Luciano Spalletti alzava al cielo la Coppa Italia a spese – ancora – dell’Inter.
61, come l’intervallo temporale trascorso dall’ultima (e finora unica, anche se ci sarebbe pure un Torneo Anglo-Italiano nel 1972) affermazione europea dell’undici capitolino. Che nel ‘61 metteva in bacheca la Coppa delle Fiere, bisavola dell’odierna Europa League, sconfiggendo nell’atto finale gli inglesi del Birmingham. Risaliva invece al 1991 l’ultima finale continentale dei giallorossi, che in quel caso persero la Coppa UEFA al cospetto – di nuovo – dell’Inter.
La Conference League 2022
La Conference League 2022, però, è la prima competizione organizzata dalla UEFA in cui si è imposta la società di Dan Friedkin. Che, per di più, è già entrata nella storia del torneo, il cui albo d’oro si aprirà per sempre con il nome della squadra della Capitale.
I giallorossi hanno domato il Feyenoord per 1-0, grazie alla rete decisiva di Nicolò Zaniolo al 32’. Un successo che, come spesso accade, ha molti padri, cominciando dal comandante in capo, lo Special One, giunto con questo a quota 26 titoli. Oltre a essere l’unico tecnico a poter vantare nel proprio palmarès Champions League (due volte), Coppa UEFA, Europa League e, ora, pure la Conference League. Nonché una Coppa delle Coppe vinta da vice-allenatore del Barcellona.
Trionfo Roma in Conference League
Soprattutto, però, ci sono i calciatori, che meriterebbero tutti una menzione speciale – per tutta l’annata. Cominciando da Zaniolo, che ha spaccato la partita confermandosi di gran lunga il talento più fulgido del calcio azzurro. E mettendo a tacere quanti lo hanno criticato a sproposito “dimenticando” il tremendo doppio infortunio subito dal numero 22.
🏆 LA DECIDE ZANIOLO 😝#RomaFeyenoord 1-0
— AS Roma (@OfficialASRoma) May 25, 2022
La Conference League è nostra! DAJE ROMA!#UECLfinal pic.twitter.com/fo37CJ2mmZ
Leonardo Spinazzola, rientrato a sua volta in campo 10 mesi dopo la rottura del tendine d’Achille, in tempo per dare il solito, preziosissimo contributo. Il suo più recente sostituto, il “polacco di Tivoli” Nicola Zalewski, il diamante che Mou sta pazientemente sgrezzando.
I due inglesi, il Ministro della Difesa Chris Smalling e l’attaccante dei record Tammy Abraham. Che per un solo gol ha mancato il titolo di capocannoniere della Conference League, ma ha chiuso il primo anno di serie A con 27 marcature totali.
Su tutti però c’è il capitano, Lorenzo “il Magnifico” Pellegrini, primo romano (e romanista) a sollevare un’euro-coppa con la fascia al braccio. Impresa che non era mai riuscita neppure a Francesco Totti e Daniele De Rossi.
Nelle intenzioni di dirigenti, staff tecnico, giocatori e tifosi deve trattarsi solo di un punto di partenza. Intanto, comunque, in una serata maggica l’impresa è stata servita. Perché, parafrasando Fabio Caressa, il cielo è giallorosso sopra Tirana!